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Near Miss sul Lavoro: Guida Completa alla Gestione dei Mancati Infortuni

Novembre 6, 2025

I near miss rappresentano uno degli strumenti più potenti ma sottovalutati nella prevenzione degli infortuni sul lavoro. Ogni giorno, nelle aziende italiane, si verificano centinaia di “quasi incidenti” che passano inosservati, eppure dietro ognuno di questi eventi si nasconde un’opportunità preziosa: prevenire infortuni gravi prima che accadano.

In questa guida completa scoprirai cos’è un near miss, come riconoscerlo, segnalarlo e gestirlo efficacemente secondo le normative italiane e gli standard internazionali ISO 45001.

Sommario

Cos’è il Near Miss: Definizione e Significato

Il termine near miss (letteralmente “quasi incidente” o “mancato incidente”) indica qualsiasi evento imprevisto che si verifica durante l’attività lavorativa e che avrebbe potuto causare un infortunio, un danno o addirittura un evento mortale, ma che non ha prodotto conseguenze negative grazie a circostanze fortuite.

In italiano, il near miss viene chiamato anche:

  • Mancato infortunio
  • Quasi incidente
  • Quasi infortunio
  • Evento senza esito

Esempio pratico: Un operaio in cantiere poggia un martello su un’impalcatura senza protezione anticaduta. Il martello cade ma, fortunatamente, non colpisce nessuno dei colleghi che lavorano sotto. Questo è un classico near miss: l’evento potenzialmente grave si è verificato, ma il danno è stato evitato solo per fortuna.

Near Miss nella Normativa Italiana

La norma UNI ISO 45001:2018 definisce il near miss come “un incidente che non ha causato infortunio, malattia o decesso”. Il D.Lgs 81/2008, pur non trattando esplicitamente i near miss, all’articolo 20 stabilisce che ogni lavoratore deve “segnalare qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui venga a conoscenza”, includendo implicitamente anche i mancati infortuni.

È importante sottolineare che non esiste un obbligo normativo specifico per il datore di lavoro di registrare i near miss nel DVR (Documento di Valutazione dei Rischi), né sono previste sanzioni per la mancata registrazione. Tuttavia, la loro gestione rappresenta una best practice fondamentale per qualsiasi sistema di gestione della sicurezza maturo.

Differenza tra Near Miss, Near Loss e Infortunio

Comprendere le differenze è essenziale per classificare correttamente gli eventi:

EventoDefinizioneEsempioConseguenze
Situazione pericolosaPresenza di un pericolo potenzialeMartello in bilico su scaffale altoNessuna (ancora)
Near LossEvento che non colpisce nessunoMartello cade senza colpire personeNessun danno a persone
Near MissEvento che quasi provoca dannoMartello cade sul piede protetto da scarpe antinfortunisticheNessuna lesione grazie ai DPI
InfortunioEvento con conseguenzeMartello cade e frattura il piedeLesione e assenza dal lavoro

La chiave distintiva del near miss è che l’evento si è verificato, ha coinvolto potenzialmente una persona, ma le conseguenze negative sono state evitate per circostanze fortuite (posizione fortunata, riflessi rapidi, DPI efficaci).

Perché i Near Miss sono Fondamentali per la Prevenzione

I near miss non sono semplici “colpi di fortuna” da dimenticare. Sono segnali d’allarme critici che indicano falle nel sistema di sicurezza aziendale. Ignorarli significa perdere l’opportunità di intervenire prima che si verifichi un infortunio grave.

La Piramide di Heinrich: 1 Infortunio Grave = 300 Near Miss

Negli anni ’30, l’ingegnere Herbert William Heinrich analizzò oltre 550.000 infortuni in contesti industriali americani e identificò una correlazione statistica sorprendente, nota come Piramide di Heinrich o Legge di Heinrich:

Per ogni infortunio grave (con lesioni gravi o mortali) si verificano:

  • 29 infortuni minori
  • 300 near miss (mancati infortuni)

Questa proporzione 1-29-300 dimostra che gli infortuni gravi non sono eventi isolati, ma la punta di un iceberg fatto di centinaia di situazioni pericolose non gestite.

Successivamente, Frank E. Bird (1969) aggiornò lo studio analizzando 1,7 milioni di incidenti e propose il rapporto 1-10-30-600:

  • 1 infortunio mortale
  • 10 infortuni gravi con perdita di ore lavorative
  • 30 infortuni minori
  • 600 near miss

La lezione strategica della piramide: Agendo sulla base della piramide (i 300-600 near miss), è possibile prevenire gli eventi più gravi alla sommità. Ogni near miss analizzato e risolto riduce la probabilità di infortuni futuri.

Near Miss come Indicatori di Rischio

I near miss sono indicatori proattivi di rischio perché:

  1. Rilevano criticità nascoste – Mettono in luce problemi organizzativi, tecnici o comportamentali non evidenti nella valutazione dei rischi standard
  2. Forniscono dati abbondanti – Mentre gli infortuni gravi sono rari, i near miss sono frequenti e forniscono una base statistica significativa
  3. Permettono interventi preventivi – Consentono di correggere le criticità prima che causino danni reali
  4. Coinvolgono i lavoratori – La loro segnalazione promuove una cultura partecipativa della sicurezza
  5. Migliorano la valutazione dei rischi – Integrano il DVR con evidenze empiriche dal campo

Secondo studi recenti, l’86% degli eventi di sicurezza sono near miss, mentre solo il 3% sono infortuni gravi. Questo significa che concentrarsi esclusivamente sugli infortuni significa ignorare la maggioranza dei segnali disponibili per migliorare la sicurezza.

Near Miss: Esempi Pratici nei Diversi Settori

Per riconoscere efficacemente i near miss, è utile esaminare esempi concreti nei principali settori lavorativi.

Esempi di Near Miss in Edilizia

  1. Caduta oggetti dall’alto: Un attrezzo (martello, pinza, trapano) cade da un’impalcatura ma non colpisce nessuno dei lavoratori sottostanti
  2. Cedimento parziale ponteggio: Un montante si allenta durante il lavoro ma viene notato e riparato prima del collasso
  3. Carico sospeso: Un operatore passa sotto un carico sollevato dalla gru, che oscilla pericolosamente senza colpirlo
  4. Scavo non protetto: Un lavoratore si avvicina al bordo di uno scavo senza protezioni ma non cade grazie all’intervento di un collega
  5. Linea elettrica danneggiata: Un escavatore danneggia un cavo elettrico che, fortunatamente, non era sotto tensione

Near Miss negli Uffici e Ambienti Corporate

Anche gli ambienti considerati “sicuri” presentano near miss significativi:

  1. Scivolamento su pavimento bagnato: Un dipendente scivola ma si aggrappa a un corrimano evitando la caduta
  2. Caduta da sedia: Un lavoratore si sporge da una sedia da ufficio per raggiungere un oggetto in alto, la sedia si ribalta ma non cade
  3. Cavi elettrici a terra: Cavi di alimentazione attraversano corridoi creando rischio inciampo, qualcuno inciampa ma non cade
  4. Scaffalature sovraccariche: Oggetti pesanti posti in modo precario su scaffali cadono senza colpire nessuno
  5. Porte a vetro non segnalate: Un dipendente sta per urtare contro una porta in vetro non segnalata ma viene avvisato in tempo

Near Miss nell’Industria Manifatturiera

  1. Macchinario non arrestato: Un dispositivo di protezione di una pressa non funziona ma l’operatore si accorge del malfunzionamento prima di iniziare il ciclo
  2. Sostanza chimica versata: Un contenitore si rovescia ma il liquido pericoloso non entra in contatto con i lavoratori
  3. Mancato utilizzo DPI: Un operatore dimentica gli occhiali protettivi durante una lavorazione ma fortunatamente non si verificano schizzi
  4. Carrello elevatore fuori controllo: Un muletto con freni difettosi quasi investe un pedone che si sposta tempestivamente
  5. Temperatura eccessiva: Un macchinario surriscalda senza che nessuno lo noti, si spegne automaticamente prima di causare un incendio

Nota importante: In tutti questi esempi, ciò che distingue il near miss dall’infortunio è solo la fortuna. Le condizioni di pericolo erano presenti e, in circostanze leggermente diverse, avrebbero causato danni gravi.

Le 3 Cause Principali dei Near Miss

Comprendere le cause dei near miss è fondamentale per implementare azioni correttive efficaci. Le cause si possono classificare in tre categorie principali:

1. Fattori Organizzativi Aziendali

Sono criticità legate alla struttura e ai processi aziendali:

  • Procedure di lavoro inadeguate o poco chiare – Istruzioni operative confuse, obsolete o incomplete
  • Misure di sicurezza non idonee – DPI inadeguati, protezioni collettive insufficienti
  • Pressione eccessiva sui tempi – Ritmi di lavoro insostenibili che portano a prendere scorciatoie
  • Manutenzione carente – Macchinari e attrezzature non sottoposti a verifiche regolari
  • Valutazione dei rischi insufficiente – DVR non aggiornato o non completo
  • Formazione inadeguata – Lavoratori non sufficientemente preparati sui rischi specifici

2. Fattori Legati alla Gestione delle Risorse Umane

Problemi nella supervisione e coordinamento del personale:

  • Mancanza di chiarezza negli obiettivi – Compiti assegnati in modo ambiguo
  • Supervisione insufficiente o eccessiva – Mancanza di controllo o micromanagement che genera stress
  • Comunicazione inefficace sui pericoli – Informazioni sui rischi non trasmesse correttamente
  • Clima aziendale negativo – Paura di segnalare problemi per timore di ritorsioni
  • Turnover elevato – Perdita di conoscenze e competenze sulla sicurezza
  • Carenza di personale – Sovraccarico di lavoro sui dipendenti presenti

3. Cause di Natura Immediata

Sono i fattori scatenanti diretti dell’evento:

  • Errori umani – Distrazione, stanchezza, inesperienza, valutazione errata della situazione
  • Malfunzionamento di macchinari – Guasti improvvisi, usura non rilevata
  • Difetti nei DPI – Dispositivi di protezione danneggiati o non funzionanti
  • Condizioni ambientali avverse – Illuminazione scarsa, rumore eccessivo, temperature estreme
  • Fattori esterni imprevisti – Eventi non prevedibili che interferiscono con le attività
  • Comportamenti a rischio – Violazione consapevole delle procedure di sicurezza

Approccio multifattoriale: Nella maggior parte dei casi, un near miss non ha una singola causa ma è il risultato della combinazione di più fattori appartenenti a diverse categorie. L’analisi efficace deve identificare tutte le cause contributive, non limitarsi alla causa apparente più evidente.

Come Segnalare un Near Miss: Procedura Completa

Un sistema efficace di segnalazione dei near miss è il cuore pulsante di una cultura aziendale orientata alla prevenzione. Ecco come strutturarlo.

Chi Deve Segnalare i Near Miss?

Tutti i lavoratori hanno il dovere di segnalare i near miss. L’articolo 20, comma 1, lettera e) del D.Lgs 81/2008 stabilisce esplicitamente che i lavoratori devono “segnalare immediatamente al datore di lavoro […] qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza”.

Figure chiave nel processo di segnalazione:

FiguraRuoloResponsabilità
LESI (Lavoratore Effettua Segnalazione Incidente)SegnalatoreCompila modulo segnalazione near miss
PrepostoPrimo riceventeRaccoglie segnalazioni e le trasmette al GRTVI
GRTVI (Gruppo Risoluzione Tecnica Valutazione Incidente)ValutatoreAnalizza la segnalazione e valuta interventi
IncaricatoCoordinatoreGestisce aspetti burocratici e comunicazioni
GRI (Gruppo Risoluzione Incidenti)RisolutoreInterviene per casi complessi non risolvibili dal GRTVI
RLS (Rappresentante Lavoratori Sicurezza)GaranteVerifica che le segnalazioni siano gestite correttamente
RSPPEsperto tecnicoFornisce consulenza tecnica e aggiorna DVR
Datore di LavoroDecisore finaleApprova e verifica efficacia delle misure correttive

Il Modulo di Segnalazione Near Miss

Un modulo efficace deve essere semplice, rapido da compilare e non punitivo. Ecco gli elementi essenziali da includere:

Informazioni sull’evento:

  • Data, ora e luogo esatto dell’evento
  • Descrizione dettagliata dell’accaduto (cosa è successo)
  • Persone coinvolte o presenti (senza nomi se si vuole garantire anonimato)
  • Attrezzature, macchinari o sostanze coinvolte

Analisi del contesto:

  • Condizioni ambientali al momento dell’evento (illuminazione, rumore, temperatura)
  • Attività in corso quando si è verificato il near miss
  • DPI utilizzati o non utilizzati

Valutazione del rischio:

  • Potenziali conseguenze se l’evento si fosse concretizzato (lieve, medio, grave, mortale)
  • Probabilità che l’evento si ripeta

Cause identificate:

  • Cause immediate osservate
  • Possibili cause organizzative o sistemiche

Azioni immediate intraprese:

  • Cosa è stato fatto sul momento per mettere in sicurezza l’area

Proposte di miglioramento:

  • Suggerimenti del lavoratore per prevenire eventi simili

Flusso di Comunicazione e Figure Coinvolte

La procedura INAIL (“Gestione degli incidenti – Procedura per la segnalazione dei Near Miss”) propone un flusso strutturato con feedback continui:

FASE 1 – Segnalazione iniziale:

  1. Il LESI (lavoratore) compila il modulo di segnalazione
  2. Consegna il modulo al Preposto o all’Incaricato
  3. L’Incaricato registra la segnalazione e la trasmette al GRTVI
  4. Feedback I: L’Incaricato conferma al LESI la ricezione della segnalazione

FASE 2 – Valutazione: 5. Il GRTVI valuta la segnalazione:

  • Se ritiene non sia un near miss → Feedback I bis: Comunica al LESI i motivi e chiude la pratica
  • Se conferma il near miss → Procede all’analisi

FASE 3 – Risoluzione: 6. Il GRTVI decide se può risolvere direttamente:

  • Se SÌ: Implementa misure correttive → Feedback II: Comunica chiusura al LESI
  • Se NO: Coinvolge il GRI per problematiche più complesse
  1. Il GRI (se coinvolto):
    • Analizza cause profonde
    • Propone interventi al Datore di Lavoro
    • Implementa soluzioni strutturali
    • Feedback finale: Comunica al LESI la risoluzione

FASE 4 – Verifica efficacia: 8. Il Datore di Lavoro verifica l’efficacia delle misure adottate 9. Monitoraggio periodico per assicurare che l’evento non si ripeta

Tempi raccomandati:

  • Segnalazione: Entro 24 ore dall’evento
  • Feedback I: Entro 48 ore dalla segnalazione
  • Valutazione: Entro 5 giorni lavorativi
  • Risoluzione: Entro 30 giorni (variabile in base alla complessità)

Near Miss e ISO 45001: Obblighi e Best Practice

La gestione dei near miss è un elemento centrale dei sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro conformi alla norma ISO 45001.

Cosa Prevede la Norma ISO 45001

La UNI ISO 45001:2018 è lo standard internazionale per i sistemi di gestione SSL e dedica particolare attenzione agli “incidenti” intesi in senso ampio, includendo esplicitamente i near miss.

Requisiti chiave della norma:

Paragrafo 10.2 – Incidente, non conformità e azioni correttive: La norma richiede all’organizzazione di:

  • Stabilire processi per identificare e segnalare gli incidenti (inclusi near miss)
  • Investigare gli incidenti in modo tempestivo
  • Determinare le cause alla radice (root cause analysis)
  • Valutare la necessità di azioni correttive
  • Implementare le azioni necessarie
  • Valutare l’efficacia delle azioni intraprese
  • Documentare i risultati

Paragrafo 5.4 – Consultazione e partecipazione dei lavoratori: I lavoratori devono essere:

  • Incoraggiati a segnalare incidenti e near miss
  • Coinvolti nell’investigazione degli incidenti
  • Informati sui risultati dell’analisi

Paragrafo 9.1.2 – Valutazione del rispetto dei requisiti legali: L’organizzazione deve monitorare le proprie prestazioni SSL, e i near miss sono indicatori chiave (KPI) di questa valutazione.

Gestione dei Near Miss nei Sistemi di Gestione SSL

Per le organizzazioni certificate ISO 45001, la gestione dei near miss non è opzionale ma obbligatoria. Ecco come integrarla efficacemente:

1. Politica della sicurezza aziendale Includere esplicitamente nella politica l’impegno a:

  • Promuovere la segnalazione dei near miss
  • Garantire l’assenza di ritorsioni
  • Utilizzare i near miss come opportunità di miglioramento

2. Sistema di reporting accessibile

  • Moduli cartacei e digitali disponibili
  • Possibilità di segnalazione anonima
  • Canali multipli (email, app, cassetta segnalazioni)
  • Procedura chiara e pubblicizzata

3. Formazione specifica Tutti i lavoratori devono essere formati su:

  • Cosa costituisce un near miss
  • Come e quando segnalarlo
  • L’importanza della segnalazione per la sicurezza collettiva

4. Analisi e azioni correttive Utilizzare metodologie strutturate come:

  • 5 Whys (5 Perché) per identificare cause profonde
  • Fishbone Diagram (Diagramma di Ishikawa)
  • Modello INFOR.MO dell’INAIL per analisi standardizzate

5. Indicatori di prestazione (KPI) Monitorare:

  • Numero near miss segnalati per 100 lavoratori/mese
  • Tempo medio di chiusura delle segnalazioni
  • Percentuale di near miss con azioni correttive implementate
  • Tasso di recidiva (eventi simili ripetuti)

6. Riesame della direzione Presentare periodicamente alla direzione:

  • Statistiche near miss
  • Trend e pattern identificati
  • Efficacia delle azioni intraprese
  • Propste di miglioramento sistemico

Near Miss e D.Lgs 81/2008: Aspetti Normativi

Anche se il Testo Unico sulla Sicurezza non tratta esplicitamente i near miss, diversi articoli stabiliscono obblighi che li riguardano indirettamente.

Obblighi del Datore di Lavoro

Articolo 18 – Obblighi del datore di lavoro e del dirigente: Il datore di lavoro deve:

  • Designare figure preposte alla gestione emergenze (comma 1, lettera b)
  • Nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e condizioni di salute (comma 1, lettera c)
  • Richiedere ai lavoratori di rispettare le procedure di sicurezza (comma 1, lettera f)

Questi obblighi implicano che il datore di lavoro debba creare le condizioni organizzative affinché i near miss possano essere identificati e gestiti.

Articolo 28 – Oggetto della valutazione dei rischi: La valutazione deve riguardare “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori”. I near miss forniscono evidenze empiriche utili per aggiornare il DVR con rischi non precedentemente identificati.

Articolo 29 – Modalità di effettuazione della valutazione dei rischi: La valutazione deve essere “effettuata in collaborazione con […] il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza”. Il coinvolgimento attivo dei lavoratori nella segnalazione dei near miss è coerente con questo principio partecipativo.

Non esiste obbligo di registrazione: È importante sottolineare che non esiste un obbligo normativo specifico nel D.Lgs 81/2008 di registrare i near miss nel DVR o in registri dedicati, né sono previste sanzioni per la mancata gestione. Tuttavia, questa rappresenta una best practice fortemente raccomandata.

Obblighi dei Lavoratori secondo l’Art. 20

Articolo 20 – Obblighi dei lavoratori: Ogni lavoratore deve:

  • Comma 1: “prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro”
  • Comma 2, lettera e): “segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi […] nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza”

Quest’ultimo punto include implicitamente i near miss, poiché sono “condizioni di pericolo” di cui il lavoratore viene a conoscenza attraverso l’esperienza diretta.

Conseguenze della mancata segnalazione: Sebbene il D.Lgs 81/2008 preveda sanzioni per violazioni dell’art. 20 (articolo 59), nella pratica le sanzioni per mancata segnalazione di near miss sono estremamente rare. L’approccio prevalente è quello di incentivare e facilitare la segnalazione piuttosto che punire la mancata denuncia.

Come Implementare un Sistema Efficace di Gestione Near Miss

Passare dalla teoria alla pratica richiede un approccio strutturato e un cambiamento culturale. Ecco come farlo.

5 Passi per una Gestione Efficace

PASSO 1: Creare una cultura non punitiva

La paura di ritorsioni è il principale ostacolo alla segnalazione. Per superarlo:

  • Comunicare chiaramente: Enfatizzare pubblicamente che le segnalazioni non porteranno a sanzioni disciplinari
  • Celebrare le segnalazioni: Riconoscere pubblicamente i lavoratori che segnalano (mantenendo anonimato se richiesto)
  • Formare i manager: I responsabili devono rispondere alle segnalazioni con gratitudine, non con critiche
  • Garantire anonimato: Offrire canali di segnalazione anonimi per chi lo preferisce
  • Evitare “caccia alle streghe”: Non cercare colpevoli ma cause sistemiche

PASSO 2: Semplificare il processo di segnalazione

Il sistema deve essere più facile che ignorare il problema:

  • Moduli brevi: Massimo 1 pagina, campi essenziali
  • Canali multipli: Cartaceo, email, app mobile, cassetta segnalazioni, QR code
  • Linguaggio semplice: Evitare tecnicismi inutili
  • Accessibilità: Moduli disponibili in tutti i reparti e lingue parlate in azienda
  • Tempistica flessibile: Permettere segnalazioni anche a distanza di giorni (entro limiti ragionevoli)

PASSO 3: Fornire feedback rapido e trasparente

La risposta tempestiva dimostra che le segnalazioni sono prese sul serio:

  • Conferma immediata: Entro 24-48 ore, confermare ricezione della segnalazione
  • Comunicare stato avanzamento: Aggiornamenti ogni 7-10 giorni su cosa si sta facendo
  • Spiegare le decisioni: Se una segnalazione viene chiusa senza azioni, spiegare perché
  • Rendere visibili i risultati: Condividere le azioni intraprese con tutto il team

PASSO 4: Analizzare le cause profonde

Non fermarsi alla causa apparente:

  • Utilizzare metodi strutturati: 5 Whys, diagramma di Ishikawa, metodo INFOR.MO
  • Coinvolgere i lavoratori: Chi ha vissuto l’evento ha informazioni preziose
  • Guardare oltre l’errore umano: Quasi sempre ci sono fattori organizzativi sottostanti
  • Documentare l’analisi: Creare report che possano essere utili anche per altri casi

PASSO 5: Implementare azioni correttive efficaci

Le azioni devono eliminare la causa, non solo il sintomo:

  • Prioririzzare: Focalizzarsi prima sui near miss ad alto potenziale di danno
  • Azioni sistemiche: Preferire modifiche a processi/strutture rispetto a soluzioni temporanee
  • Coinvolgere i lavoratori: Le soluzioni proposte da chi fa il lavoro sono spesso le migliori
  • Monitorare l’efficacia: Verificare dopo 30-60-90 giorni che l’azione abbia risolto il problema
  • Aggiornare il DVR: Integrare le lezioni apprese nella valutazione dei rischi

Errori Comuni da Evitare

❌ Errore 1: Trattare i near miss come “colpe” Cercare un colpevole invece delle cause sistemiche distrugge la cultura della segnalazione.

❌ Errore 2: Sistema di segnalazione troppo complesso Moduli di 5 pagine, procedure burocratiche farraginose scoraggiano le segnalazioni.

❌ Errore 3: “Buco nero” delle segnalazioni Segnalazioni che spariscono senza feedback fanno perdere fiducia nel sistema.

❌ Errore 4: Focalizzarsi solo su settori “pericolosi” I near miss si verificano anche in uffici, magazzini, ambienti apparentemente sicuri.

❌ Errore 5: Non misurare le prestazioni Senza KPI non si può sapere se il sistema funziona o va migliorato.

❌ Errore 6: Sottovalutare eventi “minori” Un near miss apparentemente banale può nascondere problemi sistemici gravi.

❌ Errore 7: Mancanza di follow-up Implementare azioni correttive ma non verificarne l’efficacia nel tempo.

Domande Frequenti (FAQ) sui Near Miss

1. Il near miss va registrato obbligatoriamente nel DVR?

No, il D.Lgs 81/2008 non prevede un obbligo specifico di registrare i near miss nel Documento di Valutazione dei Rischi. Tuttavia, le informazioni derivanti dall’analisi dei near miss dovrebbero essere utilizzate per aggiornare e integrare il DVR con nuovi rischi identificati o con valutazioni di probabilità più accurate.

2. Chi ha l’obbligo di segnalare un near miss?

Tutti i lavoratori hanno l’obbligo di segnalare “qualsiasi eventuale condizione di pericolo” (art. 20 D.Lgs 81/2008), che include i near miss. Nella pratica, può segnalare:

  • Il lavoratore direttamente coinvolto
  • Testimoni dell’evento
  • Preposti che ne vengono a conoscenza
  • Qualsiasi persona presente sul luogo di lavoro

3. Posso segnalare un near miss in modo anonimo?

Sì, molte aziende offrono canali di segnalazione anonimi per incoraggiare le segnalazioni. L’anonimato può essere utile nelle fasi iniziali dell’implementazione del sistema, ma idealmente si dovrebbe evolvere verso una cultura in cui i lavoratori si sentano sicuri di segnalare apertamente.

4. Quanto tempo ho per segnalare un near miss?

Non esiste un limite temporale normativo, ma le best practice raccomandano di segnalare entro 24-48 ore dall’evento, mentre i dettagli sono ancora freschi nella memoria. Alcune procedure aziendali richiedono segnalazioni immediate per near miss ad alto potenziale di gravità.

5. Cosa succede dopo che ho segnalato un near miss?

Il processo tipico prevede:

  1. Conferma di ricezione (entro 48 ore)
  2. Valutazione da parte del GRTVI (entro 5 giorni)
  3. Analisi delle cause e definizione azioni correttive (entro 15 giorni)
  4. Implementazione delle azioni (entro 30 giorni, variabile)
  5. Comunicazione della chiusura al segnalatore

6. I near miss vengono comunicati all’INAIL?

No, i near miss non vanno comunicati all’INAIL. L’obbligo di denuncia all’INAIL esiste solo per gli infortuni (eventi con conseguenze che comportano almeno 1 giorno di assenza oltre quello dell’evento). I near miss rimangono gestiti internamente all’azienda.

7. Quanti near miss servono per prevenire un infortunio grave?

Secondo la Piramide di Heinrich, statisticamente per ogni infortunio grave si verificano circa 300 near miss. Tuttavia, non è il numero ma la qualità dell’analisi che fa la differenza: anche un singolo near miss ben analizzato può prevenire incidenti futuri.

8. I near miss si contano negli indici infortunistici?

No, i near miss non rientrano negli indici statistici come l’indice di frequenza o l’indice di gravità, che misurano solo gli infortuni con conseguenze. Tuttavia, molte aziende monitorano il “tasso di segnalazione near miss” come KPI proattivo di sicurezza.

9. Un preposto può essere sanzionato se non segnala un near miss?

Teoricamente sì, in quanto l’art. 19 del D.Lgs 81/2008 prevede obblighi di vigilanza e segnalazione per i preposti. Tuttavia, nella pratica le sanzioni per mancata segnalazione near miss sono rare. L’approccio prevalente è formativo e culturale, non punitivo.

10. Come convincere i lavoratori a segnalare i near miss?

Le strategie più efficaci sono:

  • Dimostrare con i fatti che le segnalazioni portano a miglioramenti concreti
  • Garantire assenza di ritorsioni
  • Riconoscere e valorizzare chi segnala
  • Rendere il processo semplice e veloce
  • Fornire sempre feedback sulle segnalazioni
  • Coinvolgere i lavoratori nella definizione delle azioni correttive

Near Miss: Conclusioni e Prossimi Passi

I near miss rappresentano una delle opportunità più preziose e sottoutilizzate nella prevenzione degli infortuni sul lavoro. Ogni mancato incidente è un segnale d’allarme che, se ascoltato e gestito correttamente, può salvare vite e prevenire danni.

I punti chiave da ricordare:

✅ Un near miss è un evento che poteva causare un infortunio ma non lo ha fatto solo per circostanze fortuite

✅ La Piramide di Heinrich dimostra che dietro ogni infortunio grave ci sono centinaia di near miss

✅ I near miss sono indicatori proattivi che permettono di intervenire prima che accada il danno

✅ La segnalazione è un dovere di tutti i lavoratori secondo l’art. 20 del D.Lgs 81/2008

✅ La norma ISO 45001 richiede esplicitamente la gestione sistematica dei near miss

✅ Il successo del sistema dipende da una cultura non punitiva e dalla risposta rapida alle segnalazioni

✅ L’analisi delle cause profonde, non solo superficiali, è essenziale per azioni correttive efficaci

I Tuoi Prossimi Passi

Se sei un RSPP o HSE Manager:

  1. Valuta l’attuale sistema di gestione near miss nella tua azienda
  2. Scarica e personalizza un modulo di segnalazione semplice ed efficace
  3. Organizza una sessione formativa con i lavoratori sul tema
  4. Definisci KPI per monitorare il tasso di segnalazione
  5. Proponi l’adozione di un software digitale per semplificare il processo

Se sei un Datore di Lavoro:

  1. Inserisci nella politica aziendale l’impegno sulla gestione near miss
  2. Alloca risorse (tempo e budget) per implementare il sistema
  3. Comunica pubblicamente che le segnalazioni non porteranno a sanzioni
  4. Richiedi report periodici sui near miss al RSPP
  5. Celebra i miglioramenti ottenuti grazie alle segnalazioni

Se sei un Lavoratore:

  1. Impara a riconoscere i near miss nelle tue attività quotidiane
  2. Segnala prontamente qualsiasi evento potenzialmente pericoloso
  3. Proponi soluzioni pratiche basate sulla tua esperienza
  4. Incoraggia i colleghi a segnalare
  5. Partecipa attivamente alle analisi e alle discussioni sui miglioramenti

Ricorda: La sicurezza sul lavoro non si costruisce solo dopo gli infortuni, ma prevenendoli attraverso l’ascolto attento dei segnali d’allarme che i near miss ci inviano ogni giorno. Ogni near miss è un’opportunità. Non sprecarla.