L’intelligenza artificiale nei luoghi di lavoro non è più solo chatbot: entra in recruiting, manutenzione predittiva, gestione degli appalti, formazione e monitoraggio dei comportamenti a rischio.

AI e sicurezza sul lavoro in Italia: cosa cambia con la Legge 132/2025 e il nuovo DL Sicurezza

Novembre 14, 2025

In pochi mesi l’Italia è passata da parlare “in astratto” di algoritmi a una legge italiana intelligenza artificiale e sicurezza sul lavoro molto concreta. Con la Legge 132/2025 e il nuovo DL Sicurezza sul Lavoro 2025, chi usa AI in azienda deve dimostrare trasparenza, controllo umano e integrazione con il D.Lgs. 81/2008.

Vediamo cosa prevede la nuova legge intelligenza artificiale per i luoghi di lavoro, come si collega al Testo Unico sulla Sicurezza e quali vantaggi dell’IA per la sicurezza sul lavoro possono ottenere RSPP, HSE Manager e imprenditori.

Perché oggi tutti parlano di intelligenza artificiale nei luoghi di lavoro

L’intelligenza artificiale nei luoghi di lavoro non è più solo chatbot: entra in recruiting, manutenzione predittiva, gestione degli appalti, formazione e monitoraggio dei comportamenti a rischio. In parallelo, l’AI Act europeo e la normativa italiana chiedono sistemi sicuri, trasparenti e sotto controllo umano.

Per chi si occupa di AI sicurezza sul lavoro l’obiettivo non è bloccare l’innovazione, ma governarla: usare l’AI per prevenire infortuni e ridurre la burocrazia, evitando nuovi rischi tecnologici, organizzativi e psicosociali.

La Legge 132/2025 sull’intelligenza artificiale: principi chiave

La Legge 23 settembre 2025, n. 132 è il primo quadro organico italiano sull’AI. Stabilisce principi che valgono anche per la sicurezza sul lavoro:

  • Centralità della persona: l’AI è uno strumento di supporto, non sostituisce la responsabilità decisionale umana.
  • Trasparenza: chi è interessato dalle decisioni deve sapere se e come interviene un sistema di AI.
  • Prevenzione del danno e sicurezza: i sistemi devono ridurre i rischi, non crearne di nuovi.
  • Non discriminazione: vietati usi che producono effetti ingiusti o lesivi della dignità.

Per la SSL questo significa che l’AI rientra tra gli obblighi generali di tutela previsti da D.Lgs. 81/2008 e art. 2087 c.c.: se introduci nuova tecnologia, devi valutarne l’impatto su salute, sicurezza e organizzazione del lavoro.

AI e sicurezza sul lavoro: la Legge 132/2025 cosa chiede a datori di lavoro e RSPP

Quando usi sistemi di AI che incidono sull’organizzazione del lavoro o sui processi decisionali, la Legge 132/2025 richiede in particolare di:

  • Mappare i sistemi di AI presenti (anche quelli nei software HR, HSE, ERP, e-learning, videosorveglianza, ecc.).
  • Informare per iscritto lavoratori e rappresentanze sull’uso dell’AI in processi che toccano assunzioni, valutazioni, turni, premi, sanzioni, sorveglianza.
  • Garantire controllo e intervento umano sulle decisioni automatizzate, evitando un affidamento cieco agli algoritmi. · Integrare l’AI nella valutazione dei rischi (DVR), considerando rischi tecnologici, organizzativi, psicosociali e legali.
  • Definire ruoli e responsabilità nella gestione dei sistemi di AI e tenere traccia delle decisioni principali.

In pratica, l’AI è una nuova “attrezzatura di lavoro” da trattare come qualsiasi altra tecnologia che può impattare su salute, sicurezza e pari opportunità.

Il DL Sicurezza sul lavoro 2025: incentivi, formazione e controlli

Accanto alla Legge 132/2025 è arrivato il decreto-legge 31 ottobre 2025, n. 159, il nuovo DL Sicurezza sul lavoro. Il decreto non obbliga ad adottare l’AI, ma:

  • Rafforza la formazione in materia di sicurezza sul lavoro, finanziando anche percorsi basati su realtà virtuale, simulazioni e strumenti digitali;
  • Prevede incentivi tramite INAIL per imprese che investono in DPI innovativi, sistemi intelligenti di monitoraggio e progetti di digitalizzazione della prevenzione;
  • Potenzia vigilanza e controlli, con più risorse per gli organi ispettivi;
  • Aggiorna aspetti del D.Lgs. 81/2008 (sorveglianza sanitaria, gestione cantieri, badge digitali, ecc.).

Il messaggio è chiaro: il DL sicurezza sul lavoro sostiene chi usa tecnologie digitali e AI per migliorare la prevenzione, purché dentro regole chiare.

Vantaggi dell’IA per la sicurezza sul lavoro (se usata bene)

Oltre agli adempimenti, l’AI può portare benefici tangibili ai team HSE. Alcuni vantaggi dell’IA per la sicurezza sul lavoro: · Analisi predittiva di infortuni e near miss, individuando pattern di rischio nascosti nei dati.

  • Monitoraggio in tempo quasi reale di condizioni critiche con allarmi mirati.
  • Formazione più efficace, con contenuti personalizzati e scenari immersivi.
  • Automazione della documentazione, riducendo errori e tempi di preparazione.

L’AI non sostituisce il RSPP o il datore di lavoro: libera tempo dalle attività ripetitive e migliora la qualità delle decisioni.

4 passi pratici per trasformare l’IA in azienda in opportunità

Per trasformare AI e sicurezza sul lavoro da rischio a opportunità, puoi seguire un percorso in 4 passi:

Fai l’inventario dei sistemi di AI

Elenca gli strumenti che usano algoritmi per prendere decisioni o fornire raccomandazioni (HR, produzione, manutenzione, accessi, piattaforme HSE…).

Valuta i rischi e aggiorna DVR e procedure

Inserisci l’AI tra i pericoli del DVR, definendo misure tecniche (configurazioni sicure, test, backup manuali) e organizzative (policy d’uso, controllo umano, criteri di affidabilità dei dati).

Definisci una policy aziendale sull’AI e forma le persone

Spiega dove si può usare l’AI, con quali limiti e chi decide alla fine. Comunica in modo chiaro a lavoratori, RLS e management come vengono usati i sistemi di AI e quali diritti hanno le persone.

Scegli soluzioni digitali progettate per HSE

Preferisci piattaforme che integrano funzioni di AI con logiche di sicurezza (audit trail, controlli di accesso, logiche trasparenti), come ad esempio Twind. In questo contesto, strumenti che aiutano i team HSE a gestire dati, documentazione e appalti diventano un alleato strategico, non un rischio in più.

Per capire meglio come usare i modelli generativi a supporto dei team HSE in modo sicuro e produttivo, puoi approfondire con l’ebook gratuito di Twind «Scopri come migliorare la Sicurezza e la Salute sul Lavoro con la rivoluzione di ChatGPT», che raccoglie casi d’uso pratici ed esempi di prompt.

Domande frequenti su Legge 132/2025, AI e sicurezza sul lavoro

La Legge 132/2025 si applica anche all’IA generativa (es. ChatGPT)?

Sì. La legge riguarda i sistemi e modelli di intelligenza artificiale, inclusi quelli per finalità generali. Se usi AI generativa per attività che incidono sui lavoratori (valutazioni, decisioni organizzative, monitoraggio), devi trattarla come qualsiasi altro sistema di AI rilevante ai fini della sicurezza e del rapporto di lavoro.

Il datore di lavoro deve sempre informare i lavoratori quando usa sistemi di AI?

Quando l’AI è utilizzata in processi che incidono sul rapporto di lavoro (assunzione, valutazione, turni, disciplina, carichi) il datore di lavoro deve informare per iscritto lavoratori e rappresentanze. In ottica di prevenzione è prudente garantire trasparenza anche per gli utilizzi che incidono indirettamente sui rischi per la salute e sicurezza.

Il DL Sicurezza sul lavoro rende obbligatorio usare sistemi di IA in azienda?

No. Il decreto non impone di adottare l’AI, ma favorisce chi investe in tecnologie digitali per migliorare prevenzione, formazione e controllo dei rischi. Se però decidi di introdurre l’AI, devi poter dimostrare di averla gestita in modo conforme alla Legge 132/2025, al DL Sicurezza e al D.Lgs. 81/2008.

In sintesi, la nuova legge italiana intelligenza artificiale e sicurezza sul lavoro non è un freno all’innovazione, ma un invito a usare l’AI in modo maturo, efficace e responsabile. Per i professionisti della prevenzione è l’occasione per spingere soluzioni digitali che uniscono dati, tecnologie e competenze, trasformando l’AI in un alleato reale nella riduzione degli infortuni, nell’automatizzazione dei processi di gestione degli appalti e nella tutela delle persone.