Questo glossario della sicurezza sul lavoro in Italia raccoglie i principali termini utilizzati da RSPP, HSE, datori di lavoro e consulenti, con definizioni operative chiare e riferimenti essenziali al D.Lgs. 81/2008 e alle norme collegate. È pensato per chi gestisce appalti, cantieri, appaltatori e fornitori, sistemi di gestione (ISO 45001), permessi di lavoro, controllo accessi e gestione documentale.
In questo glossario troverai, per ogni voce, che cosa significa il termine, come si applica in azienda e a quale obbligo normativo si collega. Puoi usarlo come base condivisa per parlare di sicurezza con la Direzione, con i lavoratori e con i partner esterni, riducendo ambiguità e rendendo più solide le tue decisioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Glossario A–Z
Addestramento
Attività pratica che permette ai lavoratori di imparare a usare in modo sicuro attrezzature, impianti, sostanze e DPI. Completa informazione e formazione, trasformando regole astratte in comportamenti corretti direttamente sul posto di lavoro.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 2 e 37.
Ambiente di lavoro
Insieme dei fattori fisici, chimici, biologici e organizzativi che caratterizzano il luogo in cui si svolge il lavoro: locali, impianti, microclima, illuminazione, rumore, turni, carichi. L’ambiente influisce direttamente su salute, sicurezza e benessere dei lavoratori.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, Titolo II.
Antinfortunistica
Area della prevenzione che comprende misure tecniche, organizzative e comportamentali per ridurre la probabilità di incidenti. Riguarda macchine, DPI, procedure, formazione e segnaletica, con l’obiettivo di eliminare le cause degli infortuni prima che si verifichino.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 15 e Titoli III–IV.
Area a rischio di esplosione
Zona in cui possono formarsi atmosfere esplosive in quantità tali da richiedere misure specifiche di prevenzione e protezione. Richiede classificazione, scelta di apparecchiature idonee e procedure rigorose per impedire inneschi e contenere gli effetti di eventuali esplosioni.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, Titolo XI; direttive ATEX.
ATEX
Sigla che indica le direttive europee sulle “atmosphères explosibles”, che stabiliscono requisiti di progettazione, marcatura e utilizzo di apparecchiature e sistemi in ambienti con rischio di esplosione. Guidano aziende e fornitori nella scelta di soluzioni sicure per aree classificate.
Rif.: Dir. 2014/34/UE e 1999/92/CE.
Attrezzatura di lavoro
Qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto destinato a essere usato durante il lavoro. Deve essere conforme ai requisiti essenziali di sicurezza, correttamente installata, mantenuta, utilizzata da personale formato e dotata di dispositivi di protezione adeguati.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, Titolo III, Capo I.
Cantiere temporaneo o mobile
Luogo in cui si svolgono lavori edili o di ingegneria civile, spesso con più imprese presenti e rischi interferenziali elevati. Richiede piani di sicurezza, coordinatori, idoneità tecnico-professionale delle imprese e un rigoroso coordinamento di fasi, accessi e lavorazioni.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, Titolo IV.
Categoria di pericolo
Sottolivello di classificazione che, all’interno di una classe di pericolo, specifica la gravità del rischio associato a una sostanza o miscela. Determina etichettatura, pittogrammi e frasi di rischio, orientando misure di prevenzione, stoccaggio e protezione dei lavoratori.
Rif.: Regolamento (CE) n. 1272/2008 – CLP.
Classe di pericolo
Descrive la natura del pericolo fisico, per la salute o per l’ambiente associato a sostanze e miscele, ad esempio infiammabile, tossico, corrosivo. È la base della classificazione chimica e influenza formazione, segnaletica, dispositivi di protezione e procedure di emergenza.
Rif.: Regolamento (CE) n. 1272/2008 – CLP.
Committente
Soggetto per conto del quale l’opera viene realizzata. Nei cantieri deve verificare l’idoneità tecnico-professionale delle imprese, nominare i coordinatori per la sicurezza e vigilare sulla corretta applicazione di piani e misure di prevenzione durante l’intera esecuzione dei lavori.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 89–93.
Controllo accessi
Il controllo accessi è l’insieme di procedure, registri e dispositivi che regolano l’ingresso di persone e mezzi in stabilimenti e cantieri. Serve a garantire che accedano solo soggetti autorizzati, formati e correttamente documentati, riducendo rischi di interferenze, intrusione e incidenti legati a presenze non gestite.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 18 e 26.
Contravvenzione
Violazione di una norma in materia di salute e sicurezza accertata dall’organo di vigilanza. Può comportare prescrizioni, ammende o arresto, con effetti rilevanti sulla responsabilità del datore di lavoro e sulla reputazione aziendale, oltre a segnalare carenze gestionali strutturate.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, Titolo I; D.Lgs. 758/1994.
Datore di lavoro
Soggetto titolare dei poteri decisionali e di spesa che organizza l’attività lavorativa. È il responsabile ultimo della tutela di salute e sicurezza: valuta i rischi, nomina le figure della prevenzione, stanzia risorse, approva DVR, piani formativi e sistemi di gestione HSE.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 2 e 18.
Denuncia di infortunio o malattia professionale
Comunicazione che il datore di lavoro deve inviare a INAIL, e quando previsto agli organi di vigilanza, al verificarsi di un infortunio o alla diagnosi di malattia professionale. È necessaria per l’attivazione delle tutele assicurative e per eventuali accertamenti ispettivi.
Rif.: D.P.R. 1124/1965; D.Lgs. 81/2008, art. 18.
Dirigente
Persona che attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività e vigilando sul suo corretto svolgimento. Deve possedere poteri gerarchici e competenze adeguate per adottare decisioni operative, garantendo che le misure di prevenzione siano applicate nei reparti di competenza.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 2 e 18.
Documento di Valutazione dei Rischi (DVR)
Il DVR è il documento che descrive metodo, risultati e misure della valutazione dei rischi aziendali. Deve essere specifico per l’unità produttiva, aggiornato ai cambiamenti di organizzazione e tecnologie, e costituire la base di tutti i piani di prevenzione, formazione e sorveglianza sanitaria.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 17 e 28.
Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze (DUVRI)
Il DUVRI analizza i rischi derivanti dalla presenza contemporanea di più imprese negli stessi luoghi di lavoro. Definisce misure di coordinamento, cooperazione e informazione tra committente, appaltatori e subappaltatori, per prevenire incidenti dovuti a lavorazioni interferenti.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 26.
DPI (Dispositivi di Protezione Individuale)
Attrezzature destinate a essere indossate o tenute dal lavoratore per proteggerlo da uno o più rischi residui: caschi, occhiali, guanti, calzature, imbracature. Devono essere adeguati, certificati, mantenuti in efficienza e accompagnati da corretta informazione, formazione e addestramento.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, Titolo III, Capo II.
Decibel Ponderato A (dBA)
Unità di misura del livello di pressione sonora ponderata sulla sensibilità dell’orecchio umano. È usata per valutare l’esposizione al rumore dei lavoratori e confrontare i risultati delle misurazioni con i valori che fanno scattare obblighi di protezione, bonifica e sorveglianza sanitaria.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, Titolo VIII, Capo II.
Ergonomia
Disciplina che adatta posti, attrezzature e organizzazione del lavoro alle caratteristiche fisiche e cognitive delle persone. Riduce affaticamento, errori e disturbi muscolo-scheletrici, migliorando comfort, produttività e sicurezza, soprattutto per attività ripetitive o al videoterminale.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 15; Titolo VII.
Esposizione
Condizione in cui il lavoratore è sottoposto a un agente fisico, chimico, biologico o a un fattore organizzativo di rischio. Può essere acuta o cronica; la sua valutazione considera intensità e durata per definire limiti, monitoraggi, DPI e misure di riduzione e controllo.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, Titoli VIII e IX.
Figure della sicurezza
Insieme dei ruoli che concorrono alla prevenzione: datore di lavoro, dirigenti, preposti, RSPP, ASPP, medico competente, RLS e altre figure specifiche. Ognuno ha compiti definiti dalla legge e dall’organizzazione, e la loro collaborazione è essenziale per un sistema di sicurezza efficace.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 2, 18–33, 38, 47–50.
Formazione
Processo educativo che trasferisce conoscenze e competenze sulle misure di salute e sicurezza, adattate a ruoli e rischi. Include corsi iniziali e aggiornamenti periodici per lavoratori, preposti, dirigenti, RSPP e altre figure, con l’obiettivo di consolidare comportamenti sicuri in azienda.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 37; Accordi Stato–Regioni.
Gestione documentale
Sistema con cui l’azienda organizza, archivia e aggiorna tutta la documentazione HSE: DVR, DUVRI, piani, attestati formativi, idoneità sanitarie, procedure, verbali. Una gestione documentale digitale, strutturata e tracciabile riduce errori, ritardi, contestazioni e rischi sanzionatori.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 18, 26, 29; ISO 45001.
Giudizio di idoneità
Valutazione espressa dal medico competente dopo visite ed esami, che indica se il lavoratore è idoneo, idoneo con limitazioni o non idoneo alla mansione. Orienta scelte organizzative, eventuali adattamenti del posto di lavoro o cambi di compito per tutelare salute e produttività.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 41.
Igiene sul lavoro
Branca della prevenzione che studia, misura e controlla i fattori ambientali che possono nuocere alla salute dei lavoratori, come agenti chimici, fisici e biologici. Si occupa di monitoraggi, limiti di esposizione, bonifiche e misure di miglioramento della salubrità degli ambienti.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, Titoli VIII e IX.
Imbracatura di sicurezza
DPI che avvolge il corpo tramite cinghie e punti di attacco, consentendo il collegamento a sistemi anticaduta. È essenziale nei lavori in quota per arrestare in modo controllato eventuali cadute dall’alto e permettere il recupero in condizioni sicure, nel rispetto delle istruzioni d’uso.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, Titolo IV; UNI EN 361.
Informazione
Attività con cui il datore di lavoro comunica ai lavoratori rischi, procedure, emergenze e nominativi delle figure della sicurezza. Deve essere comprensibile, aggiornata e tracciabile, spesso supportata da cartellonistica, istruzioni operative e canali digitali di comunicazione interna.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 36.
Infortunio sul lavoro
Evento che avviene in occasione di lavoro e provoca lesioni o morte al lavoratore. Può dipendere da carenze tecniche, organizzative o comportamentali. Ogni infortunio deve essere denunciato, analizzato e usato come base per individuare cause di sistema e definire azioni correttive.
Rif.: D.P.R. 1124/1965; D.Lgs. 81/2008, art. 2 e 18.
Lavoratore
Persona che, indipendentemente dal tipo di contratto, svolge un’attività nell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione. Ha diritto alla tutela di salute e sicurezza e l’obbligo di collaborare all’attuazione delle misure di prevenzione previste.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 2 e 20.
Lavori in quota
Attività svolte a un’altezza pari o superiore a 2 metri rispetto a un piano stabile, con rischio di caduta dall’alto. Richiedono valutazione specifica, sistemi anticaduta, uso di imbracature, piani di recupero e formazione mirata per tutti gli addetti coinvolti nelle operazioni.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, Titolo IV.
Malattia professionale
Patologia che si sviluppa nel tempo a causa dell’esposizione prolungata a fattori nocivi presenti nell’attività lavorativa, come sostanze chimiche, rumore, posture o movimenti ripetitivi. Deve essere denunciata e analizzata per adeguare la prevenzione e migliorare le condizioni di lavoro.
Rif.: D.P.R. 1124/1965; D.Lgs. 81/2008, art. 18.
Medico competente
Medico con requisiti specifici che collabora stabilmente con il datore di lavoro nella valutazione dei rischi e nella sorveglianza sanitaria. Effettua visite, esprime giudizi di idoneità, partecipa alla formazione, visita i luoghi di lavoro e propone misure per proteggere la salute dei lavoratori.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 25 e 38.
Near miss (mancato infortunio)
Evento che avrebbe potuto causare un infortunio o un danno, ma che non ha avuto conseguenze per circostanze favorevoli. Raccogliere e analizzare sistematicamente i near miss permette di individuare criticità nascoste e intervenire sulle cause prima che si verifichino incidenti reali.
Rif.: Linee guida INAIL e SGSL.
Permesso di lavoro
Il Permesso di Lavoro è un documento autorizzativo che consente l’esecuzione di attività a rischio elevato, come lavori in spazi confinati, hot work, interventi elettrici o su impianti complessi. Definisce condizioni, verifiche preliminari, durata e responsabilità, rendendo tracciabile la gestione dell’operazione.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, Titolo I e Titoli speciali; D.P.R. 177/2011.
Preposto
Persona che sovrintende l’attività lavorativa e garantisce l’attuazione concreta delle direttive aziendali in materia di sicurezza. Vigila sui comportamenti, segnala anomalie, interviene in caso di pericolo e deve seguire un percorso formativo rafforzato coerente con le sue responsabilità.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 2 e 19.
Prevenzione
Insieme coordinato di misure tecniche, organizzative, procedurali e formative volte a evitare l’insorgenza dei rischi o a ridurne la probabilità. Opera già in fase di progettazione e di gestione quotidiana, agendo sulle cause alla radice anziché limitarsi a contenere gli effetti degli eventi dannosi.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 2 e 15.
Protezione
Misure che riducono la gravità delle conseguenze dei rischi residui, quando non possono essere completamente eliminati. Comprende protezioni collettive, DPI, segregazione delle fonti di pericolo, sistemi di arresto di emergenza e piani di risposta in caso di incendio, esplosione o incidente.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, Titolo III; art. 15.
PSC (Piano di Sicurezza e Coordinamento)
Documento che definisce, a livello di cantiere, i rischi presenti e le misure di sicurezza per l’insieme delle imprese coinvolte. Viene redatto dal coordinatore per la progettazione e costituisce la base per il coordinamento operativo tra committente, imprese esecutrici e lavoratori autonomi.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, Titolo IV, Allegato XV.
POS (Piano Operativo di Sicurezza)
Documento che ogni impresa esecutrice elabora per descrivere come applica nel concreto le misure del PSC alla propria organizzazione. Include valutazione dei rischi specifici, procedure, formazione, DPI e attrezzature utilizzate, diventando il riferimento operativo per i lavoratori in cantiere.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, Titolo IV, Allegato XV-bis.
Rischio
Combinazione tra la probabilità che un pericolo provochi un danno e la gravità delle sue conseguenze. È il parametro centrale della valutazione dei rischi e guida le priorità di intervento, indirizzando risorse, formazione e controlli verso le situazioni con impatto potenziale maggiore.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 2 e 28.
Rischi psicosociali
Rischi legati a fattori organizzativi e relazionali, come carichi di lavoro eccessivi, scarsa autonomia, conflitti, violenze o molestie. Possono generare stress, burnout e problemi di salute mentale; richiedono valutazioni specifiche e misure di prevenzione su clima, processi e leadership.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 28; linee guida INAIL.
RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza)
Lavoratore eletto o designato per rappresentare i colleghi su salute e sicurezza. È consultato su DVR, formazione e misure di prevenzione, partecipa alle riunioni periodiche, può fare proposte e segnalazioni e svolge un ruolo chiave nel promuovere la partecipazione dei lavoratori.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 47–50.
RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione)
Figura tecnica designata dal datore di lavoro per coordinare il Servizio di Prevenzione e Protezione. Collabora alla valutazione dei rischi, elabora procedure, propone programmi formativi e misure di miglioramento, supportando la direzione nelle decisioni strategiche sulla sicurezza aziendale.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 31–33.
Rumore
Agente fisico costituito da vibrazioni dell’aria percepite come suoni. Un’esposizione prolungata oltre i valori di azione può causare ipoacusia, stanchezza, difficoltà di comunicazione e stress. La sua gestione richiede misurazioni, interventi tecnici, organizzativi e DPI uditivi mirati.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, Titolo VIII, Capo II.
Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP)
Struttura composta da persone, sistemi e mezzi che supportano il datore di lavoro nella valutazione dei rischi e nella definizione di misure di prevenzione e protezione. È coordinata dall’RSPP e collabora con medico competente, RLS e altre funzioni aziendali in modo continuativo.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 31–33.
Sorveglianza sanitaria
Insieme di visite mediche ed esami, mirati e periodici, effettuati dal medico competente sui lavoratori esposti a determinati rischi. Serve a verificare l’idoneità alla mansione, individuare precocemente effetti sulla salute e indirizzare eventuali adattamenti organizzativi o cambi di compito.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 41.
Stress lavoro-correlato
Condizione di sofferenza psicofisica legata al lavoro che emerge quando le richieste superano le risorse del lavoratore. La sua valutazione è obbligatoria e oggi deve includere anche smart working, lavoro da remoto e impatti delle tecnologie digitali, utilizzando la metodologia INAIL aggiornata.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 28; Metodologia e Piattaforma INAIL SLC.
Sistema di gestione per la sicurezza (SGSL / ISO 45001)
Modello organizzativo che integra politiche, processi, ruoli e indicatori per gestire salute e sicurezza in modo sistematico. La ISO 45001 definisce requisiti internazionali che collegano gli obblighi del D.Lgs. 81/2008 a un percorso di miglioramento continuo, monitoraggio e coinvolgimento della Direzione.
Rif.: UNI ISO 45001; D.Lgs. 81/2008, art. 30.
Valutazione dei rischi
Processo strutturato con cui si identificano pericoli, si stima il rischio e si individuano misure di prevenzione e protezione. Coinvolge datore di lavoro, RSPP, medico competente e RLS, e si concretizza nel DVR, che deve essere aggiornato quando cambiano organizzazione, processi o incidentistica.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, art. 28–29.
Videoterminale (VDT)
Attrezzatura dotata di schermo e dispositivi di input utilizzata in modo sistematico per una parte significativa dell’orario. L’uso prolungato può causare affaticamento visivo e disturbi muscolo-scheletrici; servono postazioni ergonomiche, pause, formazione e valutazioni specifiche.
Rif.: D.Lgs. 81/2008, Titolo VII.
Conclusioni
Questo glossario è pensato come uno strumento vivo di lavoro per RSPP, HSE, datori di lavoro e consulenti: ti aiuta ad allineare linguaggio e responsabilità, progettare la formazione, dialogare con la Direzione e strutturare una gestione documentale digitale di sicurezza, controllo accessi e permessi di lavoro più chiara, tracciabile e difendibile.
Se vuoi trasformare questi concetti in processi digitali concreti nella tua azienda, contatta il nostro team di esperti HSE: analizzeremo insieme la tua realtà e ti mostreremo una soluzione su misura per la gestione digitalizzata dei tuoi appaltatori e fornitori.
