Due ispettori in alta visibilità con caschi di sicurezza conducono ispezione Seveso III in impianto industriale con torri di raffinazione sullo sfondo

D.Lgs 105/2015: Guida Completa alla Normativa Seveso III per Aziende

Luglio 23, 2025

Il Decreto Legislativo 105 del 2015, noto come Seveso III, rappresenta una svolta cruciale nella gestione del rischio industriale in Italia. Questa normativa, entrata in vigore il 29 luglio 2015, ha rivoluzionato gli obblighi di sicurezza per migliaia di stabilimenti industriali italiani, introducendo regole più stringenti e controlli più efficaci.

Per gli imprenditori e i responsabili della sicurezza, comprendere appieno questa normativa non è solo una questione di compliance, ma una strategia competitiva che può proteggere l’azienda da sanzioni che arrivano fino a 120.000 euro e da responsabilità penali per i dirigenti.

Cosa stabilisce il Decreto Legislativo 105/2015

Finalità e campo di applicazione

Il D.Lgs. 105/2015 recepisce la Direttiva europea 2012/18/UE (Seveso III) e stabilisce disposizioni finalizzate a prevenire incidenti rilevanti connessi a determinate sostanze pericolose e a limitarne le conseguenze per la salute umana e per l’ambiente.

La normativa si applica agli stabilimenti industriali dove sono presenti sostanze pericolose in quantità superiori alle soglie stabilite dall’Allegato 1 del decreto. Non parliamo solo di grandi impianti chimici o petrolchimici: anche depositi di GPL, stazioni di servizio, impianti di trattamento rifiuti e molte altre attività industriali possono rientrare nell’ambito di applicazione.

Quando entra in vigore e chi deve rispettarlo

Entrato in vigore il 29 luglio 2015, il decreto ha sostituito integralmente la precedente normativa (D.Lgs. 334/99), introducendo un vero e proprio testo unico che elimina la necessità di consultare molteplici provvedimenti attuativi.

Il decreto si applica a tutti gli stabilimenti presenti sul territorio nazionale, con scadenze differenziate per i vari adempimenti:

  • Stabilimenti esistenti: hanno avuto tempo fino al 1 giugno 2016 per adeguarsi
  • Nuovi stabilimenti: devono rispettare la normativa fin dall’inizio dell’attività
  • Modifiche sostanziali: richiedono aggiornamento degli adempimenti

Chi deve applicare il D.Lgs 105 del 2015

Stabilimenti di soglia inferiore vs superiore

Il decreto introduce una classificazione binaria degli stabilimenti basata sui quantitativi di sostanze pericolose presenti:

Stabilimenti di Soglia Inferiore (SSI)

  • Sostanze pericolose presenti in quantità pari o superiori alla colonna 2 dell’Allegato 1
  • Quantità inferiori a quelle indicate nella colonna 3
  • Obblighi semplificati ma comunque rilevanti

Stabilimenti di Soglia Superiore (SSS)

  • Sostanze pericolose in quantità pari o superiori alla colonna 3 dell’Allegato 1
  • Obblighi più stringenti e complessi
  • Controlli più frequenti e approfonditi

Settori industriali coinvolti

La normativa interessa un ampio spettro di settori industriali:

  • Industria chimica e petrolchimica
  • Depositi di combustibili e GPL
  • Industria farmaceutica
  • Trattamento e stoccaggio rifiuti
  • Industria metallurgica
  • Produzione esplosivi e fuochi d’artificio
  • Industria alimentare (per alcuni processi)
  • Logistica e trasporti (terminali ferroviari)

È fondamentale che ogni gestore verifichi la propria posizione consultando l’Allegato 1 del decreto, che elenca tutte le sostanze pericolose con le relative soglie di applicabilità.

Obblighi principali per le aziende soggette al D.Lgs 105/2015

Notifica obbligatoria (Art. 13)

La notifica rappresenta il primo adempimento fondamentale per tutti gli stabilimenti soggetti alla normativa. Deve essere trasmessa entro termini perentori alle autorità competenti:

Destinatari della notifica:

  • Comitato Tecnico Regionale (CTR)
  • Regione o soggetto designato
  • Ministero dell’Ambiente tramite ISPRA
  • Prefettura
  • Comune
  • Comando Provinciale Vigili del Fuoco

Contenuti obbligatori:

  • Dati identificativi del gestore e dello stabilimento
  • Sostanze pericolose presenti e relative quantità
  • Descrizione dell’attività svolta
  • Informazioni sull’ambiente circostante
  • Fattori di possibile aggravio del rischio

Modalità di invio: Esclusivamente telematica attraverso il sistema ISPRA “SEVESO III.0” o, in via transitoria, tramite PEC con firma digitale.

Rapporto di sicurezza per stabilimenti soglia superiore

Gli stabilimenti di soglia superiore devono redigere un Rapporto di Sicurezza che dimostri:

  1. Implementazione del Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS)
  2. Identificazione dei pericoli e degli scenari incidentali
  3. Adeguatezza delle misure di prevenzione e protezione
  4. Sicurezza della progettazione e dell’esercizio degli impianti
  5. Predisposizione dei piani di emergenza

Il rapporto deve essere aggiornato ogni 5 anni e in caso di modifiche sostanziali all’impianto.

Piano di emergenza interno ed esterno

Piano di Emergenza Interno (PEI)

  • Obbligatorio per tutti gli stabilimenti di soglia superiore
  • Deve essere predisposto previa consultazione del personale
  • Aggiornamento e sperimentazione ogni 3 anni
  • Obiettivi: controllare incidenti, proteggere persone e ambiente, informare autorità

Piano di Emergenza Esterno (PEE)

  • Predisposto dal Prefetto per tutti gli stabilimenti
  • Coinvolge Regioni ed Enti Locali
  • Coordina interventi di soccorso esterni
  • Prevede informazione alla popolazione

Sostanze pericolose e criteri di classificazione

Come identificare le sostanze nell’Allegato 1

L’Allegato 1 del D.Lgs. 105/2015 è strutturato in due parti principali:

Parte 1 – Categorie di sostanze pericolose Classifica le sostanze per tipologia di pericolo:

  • H1: Sostanze tossiche acute
  • H2: Sostanze tossiche acute
  • H3: Sostanze tossiche per organi bersaglio
  • P1a-P8: Pericoli fisici (esplosivi, gas infiammabili, ecc.)
  • E1-E2: Pericoli per l’ambiente

Parte 2 – Sostanze specifiche Elenca sostanze nominate con CAS number specifici e relative soglie.

Calcolo delle soglie e regola della sommatoria

Per stabilimenti con più sostanze pericolose, si applica la regola della sommatoria:

Formula di calcolo: q₁/Q₁ + q₂/Q₂ + … + qₙ/Qₙ ≥ 1

Dove:

  • q = quantità presente della sostanza
  • Q = quantità soglia della sostanza

Se il risultato è ≥ 1, lo stabilimento è soggetto alla normativa.

Adempimenti operativi del Decreto 105/2015

Sistema di gestione della sicurezza

Il Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) deve essere proporzionato ai pericoli di incidenti rilevanti e deve includere:

Elementi principali del SGS (Allegato 3):

  1. Organizzazione e personale
    • Definizione ruoli e responsabilità
    • Competenze del personale
    • Coinvolgimento dei lavoratori
  2. Identificazione e valutazione dei pericoli
    • Analisi sistematica dei rischi
    • Scenari incidentali
    • Metodologie di valutazione
  3. Controllo operativo
    • Procedure operative
    • Manutenzione e ispezioni
    • Gestione modifiche
  4. Gestione delle emergenze
    • Pianificazione emergenze
    • Procedure di allarme
    • Coordinamento con autorità esterne
  5. Monitoraggio delle prestazioni
    • Indicatori di performance
    • Audit interni
    • Riesame della direzione

Formazione e informazione del personale

Gli obblighi formativi rappresentano un aspetto cruciale spesso sottovalutato:

Formazione obbligatoria (ogni 3 mesi):

  • Tutti i lavoratori dipendenti dello stabilimento
  • Personale di imprese terze operanti nello stabilimento
  • Visitatori occasionali (informazione specifica)

Contenuti formativi minimi:

  • Cause di incidenti rilevanti
  • Misure di prevenzione e protezione
  • Comportamenti in emergenza
  • Procedure del Piano di Emergenza Interno

Documentazione obbligatoria:

  • Registro presenze agli incontri
  • Materiale didattico utilizzato
  • Esiti delle verifiche di apprendimento
  • Programmi formativi pluriennali

Controlli e ispezioni

Il sistema di controlli è stato rafforzato con la Seveso III:

Ispezioni ordinarie:

  • Stabilimenti soglia superiore: almeno ogni anno
  • Stabilimenti soglia inferiore: almeno ogni 3 anni
  • Frequenza basata su valutazione sistematica del rischio

Ispezioni straordinarie:

  • In caso di incidenti o “quasi-incidenti”
  • Per denunce gravi
  • Per mancato rispetto degli obblighi normativi

Commissioni ispettive:

  • Vigili del Fuoco (coordinamento)
  • ARPA/ISPRA (aspetti ambientali)
  • INAIL (sicurezza sul lavoro)
  • Altri enti secondo competenza

Sanzioni previste dal D.Lgs 105/2015

Sanzioni penali e amministrative

Il decreto prevede un sistema sanzionatorio severo che combina sanzioni penali e amministrative:

Sanzioni penali principali:

ViolazioneArrestoAmmenda
Omessa notifica o rapporto di sicurezzaFino a 1 anno€15.000 – €90.000
Mancato SGS3 mesi – 1 anno€15.000 – €90.000
Inadempimento prescrizioni o emergenze6 mesi – 3 anni€15.000 – €120.000

Sanzioni amministrative:

  • Piano di emergenza interno: €15.000 – €90.000
  • Adempimenti effetto domino: €15.000 – €90.000
  • Diffusione informazioni riservate: sanzione penale ex art. 623 CP

Come evitare le multe

Strategia di compliance efficace:

  1. Audit preliminare completo
    • Verifica applicabilità normativa
    • Gap analysis rispetto agli obblighi
    • Piano di adeguamento temporizzato
  2. Implementazione sistematica
    • Costituzione team multidisciplinare
    • Adozione procedure operative
    • Formazione specifica del personale
  3. Monitoraggio continuo
    • Verifiche interne periodiche
    • Aggiornamento documentazione
    • Preparazione alle ispezioni
  4. Relazioni con le autorità
    • Comunicazioni tempestive
    • Trasparenza nelle modifiche
    • Collaborazione durante i controlli

Domande frequenti sul D.Lgs 105 del 2015

Q: Come faccio a sapere se la mia azienda è soggetta al D.Lgs 105/2015? A: Devi verificare se nel tuo stabilimento sono presenti sostanze pericolose elencate nell’Allegato 1 in quantità superiori alle soglie indicate. Consigliamo sempre una verifica professionale per evitare errori interpretativi.

Q: Cosa succede se non presento la notifica nei termini? A: Rischi sanzioni penali fino a 1 anno di arresto e ammende fino a €90.000. Inoltre, le autorità possono ordinare la sospensione dell’attività.

Q: Posso utilizzare documentazione già esistente per altri adempimenti? A: Sì, il decreto prevede espressamente la possibilità di utilizzare documentazione predisposta per altre normative (es. AIA, sicurezza sul lavoro) purché soddisfi i requisiti richiesti.

Q: Con quale frequenza devo aggiornare la documentazione? A: La notifica va aggiornata ad ogni modifica significativa, il rapporto di sicurezza ogni 5 anni, il piano di emergenza ogni 3 anni. Raccomandiamo un riesame annuale di tutta la documentazione.

Q: Cosa si intende per “incidente rilevante”? A: Un evento (emissione, incendio, esplosione) dovuto a sviluppi incontrollati che dia luogo a pericolo grave per salute umana o ambiente, coinvolgendo sostanze pericolose.

Q: Come viene calcolata la tariffa per le istruttorie? A: Le tariffe sono stabilite nell’Allegato I del decreto e variano in base al tipo di stabilimento e di adempimento. Per uno stabilimento di soglia superiore, l’istruttoria del rapporto di sicurezza può costare diverse migliaia di euro.

Q: Cosa devo fare in caso di incidente? A: Attivare immediatamente il piano di emergenza interno e informare tutte le autorità competenti (Prefettura, Vigili del Fuoco, ARPA, Comune, ecc.) comunicando circostanze, sostanze coinvolte e misure adottate.

Q: Posso delegare gli adempimenti a consulenti esterni? A: La responsabilità rimane sempre del gestore dello stabilimento, ma puoi avvalerti di consulenti qualificati per la predisposizione della documentazione e l’implementazione delle procedure.

Conclusioni

Il D.Lgs 105/2015 rappresenta molto più di un semplice adempimento burocratico: è uno strumento strategico per la gestione proattiva del rischio industriale che può trasformarsi in un vantaggio competitivo per le aziende che lo implementano correttamente.

Una compliance efficace non solo evita sanzioni e responsabilità penali, ma migliora la reputazione aziendale, riduce i costi assicurativi e crea un ambiente di lavoro più sicuro e produttivo.

L’investimento nell’adeguamento alla normativa Seveso III va visto come una protezione dell’investimento aziendale e una garanzia di continuità operativa nel lungo periodo.

Per una valutazione professionale della vostra situazione specifica e un piano di adeguamento personalizzato, vi invitiamo a contattare i nostri esperti in normativa industriale.